lunedì 10 dicembre 2012

#leaveamessage


Mesi di silenzio e poi un giorno di dicembre un nuovo post: #leaveamessage.

#leaveamessage è una bellissima iniziativa lanciata da alcun blogger e lo scopo è quello di scrivere una frase positiva, suvvia è Natale e siamo tutti più buoni, e, se possibile, sostenere con una donazione l’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze.

Questo sarà un Natale difficile per tanti, inutile far finta di nulla, credo però che trovare un bigliettino con una frase incoraggiante e piena d’amore possa dare gioia e farci sentire amati anche da chi non conosciamo. Una buona azione ci fa sentire meglio e quindi per il 14 dicembre #leaveamessage and good luck! Vi auguro di trovarne quanti più possibili, io mi accontenterei anche di uno.

Potrete trovare tutte le informazioni da MaCheDavvero?, SemplicementePepeRosa, Trend&The City e le Funky Mamas.

 

Mi raccomando lasciate quanti più messaggi potete e sostenete l'Ospedale Pediatrico Meyer.

mercoledì 5 settembre 2012

Schiscetta

"Raramente un uomo pensa a qualcosa più seriamente che al suo pranzo"
Samuel Johnson

A Milano la chiamano così, a Roma sinceramente non ne ho proprio idea...insomma è il pranzo portato da casa.
Ultimamente ho deciso di convertirmi alla schiscetta per un sacco di buoni motivi:
- l'idea di prendere la macchina rovente per un tragitto di strada minimo mi sfianca e io sono davvero pigra;
- io cucino molto meglio, e sicuramente in modo molto più salutare del bar che ci consegna il pranzo in ufficio;
- ho la possibilità di leggere qualche post o un buon libro mentre mangio
Questi motivi mi hanno portato a prepararmi il pranzo da casa e oggi vorrei raccontarvi di questa ricetta estiva e molto sfiziosa.
Questa è la stagione delle zucchine e in questa zona ci sono le romanesche, buonissime, dolci e croccanti e per nulla acquose, un'aggiunta di limone per dare ancora un po' di freschezza e una spruzzata di cacio per aggiungere sapore.

Riso aromatizzato alle zucchine cacio e pepe

- 50 gr di riso
- 1 zucchina
- limone
- menta
- sale
- pepe
- cacio
- 1 filetto di pomodorini secchi

Tagliare la zucchina julienne e farla "cuocere" in limone e olio, aggiungendo anche un po' di buccia. Nel frattempo far bollire il riso e una volta cotto, aggiungere un po' d'olio e farlo raffreddare. Tagliare a striscioline il pomodorino secco e amalgamarlo con il riso e le zucchine. Condire con cacio e pepe.

Da provare, trust me!
E oggi come soundtrack, perchè direi che ci sta, eccome se ci sta, Cochi e Renato

mercoledì 29 agosto 2012

Pesto di rucola

“L'amicizia consiste nel dimenticare ciò che uno dà,e nel ricordare ciò che uno riceve.”
A. Dumas

Calligola, Nerone, Lucifero quest’estate la ricorderò per i 7 anticicloni che hanno riscaldato la nostra Italia.
La voglia di cucinare c’è, quella di accendere i fornelli oppure il forno un po’ meno, nonostante le temperature siano scese, eppure…eppure questa è stagione di salse, marmellate, confetture e quindi fuoco sia.
Ma non oggi, oggi ho voglia di qualcosa di buono e veloce.
Che ne dite di un buon pesto?
Credo che il pesto sia il salva pranzo della stagione, buono, veloce e senza bisogno di accendere i fornelli.
Una volta lo compravo, lo so, il pesto non si compra perché ci si mette lo stesso tempo a farlo e ad aprire il vasetto ma che vi devo dire? Gli errori di gioventù si fanno, ciò che è importante è capirlo e porvi rimedio.
Questo pesto invade la casa di un profumo delizioso e che sa di estate, vi ricorderà cene in terrazza, o per i più fortunati in giardino, vi farà pensare a profumi mediterranei e vi avvolgerà con la sua mediterraneità, che poi chissà se ho coniato un nuovo termine. La consistenza la deciderete voi, che volete di più?
Amici inaspettati in una calda sera di luglio, una pasta fredda con il pesto di rucola non ve la leva nessuno.


Pesto di rucola

-       Un mazzetto di rucola
-       Pomodori secchi
-       Capperi sotto sale
-       Basilico
-       Olio
-       Acqua
-       Aglio (se vi va)
-       Pinoli


Come prima cosa prendere i capperi, sciacquarli e lasciarli riposare una decina di minuti in acqua, lo stesso procedimento vale per i pomodorini secchi, se non sono sott’olio, in questo modo saranno più morbidi. Sciacquare la rucola e asciugarla sommariamente. Mettere la rucola, i capperi, i pomodorini secchi, il basilico nel mixer e aggiungere olio e un po’ d’acqua per non renderlo troppo pesante. Se volete potete aggiungere anche l’aglio, a vostra discrezione. Far tostare i pinoli in padella e aggiungerli al pesto. Condire la pasta, tutto qui. Vi assicuro che per l’estate è un pesto veramente perfetto, gustoso, vellutato e ricco quel che basta grazie ai pinoli tostati.
Se non siete appassionati di pinoli, potreste aggiungere mandorle a lamelle in sostituzione.

Ah e se gli amici inaspettati non arrivano, vi consiglierei di invitarli. Una cena in compagnia di chi ci vuole bene è il condimento migliore che ci possa essere.


Soundtrack: “Old Friends” – Simon&Garfunkel

giovedì 5 luglio 2012

Crazy for...

"La passione spiega molte cose, ma non giustifica nulla"
Louise-Victorine Ackermann Choquet

Ho passato metà della mia vita a cercare di far classifiche ed ogni volta che pensavo di aver letto il libro più bello, di aver visto il film più interessante, di aver ascoltato la canzone più romantica, venivo matematica smentita. Magari non subito, ma venivo smentita. Così ho smesso. Anche se ho un poeta che adoro Nazim Hikmet, un film per il quale mi commuovo ogni volta, Mare Dentro, ed un cibo che mi risolleva quando sono giù. 
I'm crazy for lemon curd. 
Ho vissuto in UK e lì ho scoperto, tra le altre cose, il lemon curd. 
 Mi svegliavo la mattina, accendevo la caffettiera, facevo tostare il pane e...burro e lemon curd, giusto per stare leggeri.
Facevo colazione seduta al tavolo della sala da pranzo nella momentanea solitudine del cottage, accendevo pigramente il computer e leggevo le notizie e controllavo le mail prima di andare in ufficio. In UK, e non ve lo devo dire io, il tempo non è dei migliori, ma capitano certe giornate di sole con un cielo azzurro, capaci di toglierti il fiato. Ebbene proprio in certe giornate di sole sedevo qualche minuto in più al tavolo e mi godevo il paesaggio rilassante e tranquillo, per la vista e per lo spirito.




Sarà per questo che amo il lemon curd, perchè mi riporta alla mente quei bellissimi momenti.


Ora la mia colazione è completamente diversa, eppure continua a rimanere un momento che cerco di dedicarmi prima di cominciare la giornata. Mi piace fare colazione nella tranquillità di casa mentre Lui e il cucciolo dormono, è un momento solo per me e, certe volte, mi concedo ancora pane e lemon curd (ho abolito il burro).
Il lemon curd è una crema al limone morbida e voluttuosa capace di avvolgere i sensi: il profumo intenso del limone, il colore giallo vivido, il sapore dolce e leggermente aspro, e la ruvida scioglievolezza (no, non sto parlando del Lindor) quando addenti la prima fetta di pane tostato ricoperta da questa meraviglia. 
Lui non si fidava di me ma da quando l'ha conosciuto, il lemon curd intendo, non può che darmi ragione.
La ricetta è mutuata da cavoletto con minime variazioni.


Buona colazione a tutti


Lemon curd


- 1 dl di succo di limone
- buccia di 2 limoni biologici
- 150 gr di zucchero
- 100 gr di burro
- 4 uova
- 1 cucchiaio di fecola (facoltativo)


Lavare, spremere i limoni e mettere da parte il succo. Grattugiare la buccia, stando attenti a togliere solo la parte gialla, la bianca risulterebbe troppo amara. Chi vuole una crema di lemon curd più corposa, perchè magari la deve utilizzare per farcire torte o altro, può aggiungere nel succo 1 cucchiaio di fecola. Io, che volevo solo spalmarmela sul pane tostato, non l'ho aggiunta ed è rimasta più fluida.
Ora lavorate a bagnomaria, facendo molta attenzione a non prepararvi una frittata, tutti gli ingredienti: mescolare il succo con lo zucchero, il burro e le uova (una alla volta e mescolando continuamente). Dovrete mescolarla fino a quando la crema non si sarà addensata, a questo punto potrete invasarla. Si conserva in frigorifero per una decina di giorni. Ho sentito che c'è chi la sterilizza e la conserva anche più a lungo, io, personalmente, non ho mai provato e quindi non vi so dire. Anche perchè...ma chi riesce a conservarla a lungo???




Soundtrack: Lemon - U2





lunedì 2 luglio 2012

Homemade yogurth

"Un sorriso non dura che un istante, ma nel ricordo può essere eterno."
Friedrich von Schiller


Ricordo che agli inizi degli anni ’80 fosse molto popular “allevare” i propri fermenti lattici e produrre lo yogurth in casa.
I miei genitori avevano un bellissimo vaso in vetro nel quale tenevano questi famosi fermenti ed io non ero autorizzata a toccarli: “Veronica, stai attenta a non toccare il vaso perché potrebbe rompersi e ti faresti male.” I fermenti lattici ci erano stati regalati da una vicina di casa perché, se non ricordo male, proliferavano ad altissima velocità. Ciò che non riesco invece a ricordare bene è il gusto, sarà che ero una bambina e lo yogurth bianco non mi attirava particolarmente, sarà che forse ero troppo piccola per ricordare, sarà…
Come dicevo precedentemente ho deciso di rendermi il più possibile indipendente dal punto di vista alimentare e quindi ho deciso di documentarmi in rete su come fare lo yogurth in casa…naturalmente senza yogurtiera altrimenti che gusto c’è?
L’ho fatto una prima volta giovedì sera e dato che sabato era già finito l’ho preparato nuovamente. Il risultato, dal punto di vista del sapore, è stato ottimo entrambe le volte. Giovedì sera temo di non aver mescolato con abbastanza attenzione lo yogurth con il latte e quindi il risultato finale era leggermente granuloso, sabato sera, invece, è venuto cremoso e morbido. Avete presente il gusto un po’ acido dello yogurth bianco…ebbene dimenticatevelo! Questo yogurth non lo è per niente, somiglia ad un dessert gustoso che può essere aromatizzato a piacimento. Io, per il momento, l’ho provato con la marmellata che ho preparato negli scorsi giorni (fichi, anice stellato e limone) e con la frutta fresca, veramente delizioso. Se volete un consiglio io proporrei di aggiungere un cucchiaino di miele e un po' di granella di nocciole, io lo proverò sicuramente.
Ho cercato la ricetta dello yogurth nel web e, secondo me, il pasto nudo, ebbene si ancora lui, ha creato una bellissima pagina piena di consigli e di riferimenti.
Io seguito i consigli di izn e il risultato è stato perfetto.

Homemade Yogurth

-       1 lt di latte INTERO
-       ¾ cucchiai di yogurth bianco
-       Termometro da cucina (non fondamentale ma molto utile)

Versare il latte in una pentola e portarlo ad una temperatura di 90°, fare sobbollire per circa 15-20-25 minuti (a seconda di quanto lo si vuole compatto). Spegnere il fuoco e riportare il latte ad una temperatura di circa 38°, per facilitare l’operazione, come consigliato da izn, si può mettere la pentola con il latte in un recipiente più grande con un po’ d’acqua fresca. In questo modo il latte si raffredderà più velocemente. Nel frattempo prendere un vaso di vetro e mettervi ¾ cucchiai di yogurth bianco mescolando lentamente. Una volta che il latte ha raggiunto la temperatura filtrare con un colino per togliere la panna (purtroppo si…ma voi che siete snelli mangiatevela tutta). Prelevare qualche cucchiaio di latte e amalgamarlo bene con lo yogurth, altrimenti risulterà granuloso, Veronica docet, quindi aggiungere a filo il resto del latte. Prendere il vaso con il composto ed infornarlo a 40° per circa 6 ore. Vedrete che quando lo estrarrete dal forno sarà un composto sodo e yogurtoso, far riposare in frigo per 12 ore.
Man mano che prenderete lo yogurth si formerà in superficie un po’ di siero, non è nulla di che, buttatelo via.
Lo yogurth si conserva per una decina di giorni, dicono. Io l’ho preparato giovedì sera e terminato sabato, ebbene si sono un’incredibile golosona, quindi non so darvi grande indicazioni a riguardo.
Se per caso non aveste a disposizione un termometro ecco un paio di tricks: 90° intorno a questa temperatura il latte sobbolle ma non bolle, 38°izn dice che si dovrebbe riuscire a tenere il dito immerso per una decina di secondi senza bruciarsi...voi tenete il foille a portata di mano per non correre rischi! :-)

Buona settimana a tutti.


Soundtrack: Remember You – Lou Reed

giovedì 28 giugno 2012

Crostata per tutti

Più o meno, noi desideriamo veder la fine di tutto ciò che operiamo e facciamo; siamo impazienti di giungere al termine, e lieti di esservi giunti. Soltanto la fine totale, la fine di tutte le fini, noi ce l'auguriamo, di solito, il più tardi possibile. Arthur Schopenhauer


Tra i vari difetti che ho c'è sicuramente l'impazienza, e non è il solo, è sicuramente in ottima compagnia.
Come vi dicevo, domenica ho preparato la confettura e oggi non potevo esimermi dal preparare una crostata per la mia famiglia, visto anche il post di ieri.
Il tempo, come sempre, stringe e quindi vi lascio la ricetta al volo.

Crostata con confettura di albicocche, vaniglia e mandorle

- 500 gr di farina
- 140 gr di zucchero a velo
- 250 gr di burro
- 3 tuorli
- 1 uovo intero
- la buccia di un limone

Impastare lo zucchero, le uova, il burro, la buccia di un limone e metà della farina, appena l'impasto comincia a prendere forma aggiungere anche la farina restante. Far riposare per un po' l'impasto in frigo.
Stendere la frolla e bucare il fondo con i rebbi di una forchetta e aggiungere la marmellata. Decorare la torta e infornare per circa 40/50 minuti a 180°.

Ma che ne dite se per la prossime ricette non si usa il forno?
Con Caronte in arrivo ce la vedremo brutta e forse è meglio pensare a qualcosa di più fresco, che è meglio.


Ma che freddo fa - Nada


mercoledì 27 giugno 2012

Combattere la crisi

Qualsiasi idiota può superare una crisi; è il quotidiano che ti logora.
Anton Cechov

C’è la crisi, direi che ormai è conclamata e ne sentiamo parlare ogni giorno in ogni dove: al bar mentre prendiamo il caffè, a pranzo con i colleghi, quando compriamo il pane e naturalmente ogni sera al telegiornale. Noi tutti stiamo mettendo in atto, chi più chi meno,una spending review, termine che in questi giorni è davvero alla moda. Sabato stavo leggendo il pasto nudo e mi trovo davvero d’accordo con ciò che scrive izn: perché rubare un kg di gelato se posso farlo io? Penso che izn abbia ragione quando scrive che dovremmo fare ciò che possiamo per emanciparci, alimentarmente parlando. Perché comprare la marmellata e le merendine (puah) se possiamo fare una splendida crostata con la confettura preparata da noi? Perché non combattere la crisi migliorando sensibilmente la nostra qualità di vita?
Allora, io personalmente ho deciso di intraprendere questa strada perché amo la mia famiglia e credo che nutrirli con amore sia un ottimo mezzo per dimostrare loro quanto siano fondamentali nella mia vita.
Quindi: sto per entrare in possesso della pasta madre, sempre siano lodati gli spacciatori, e stasera preparo lo yogurth.
Questa sarà la mia personalissima battaglia contro la crisi.
E se questo è il risultato, mi sembra che abbia portato qualcosa di buono.

Ritorno alle origini.

Stay tuned!


L’origine nascosta – Ludovico Einaudi